Tecnologia dei materiali

La tecnologia Cytoplast® TXT

cytoplastLe membrane non riassorbibili in PTFE (politetrafluoroetilene) sono le barriere più documentate in letteratura e sono considerate lo standard di riferimento nelle procedure di Rigenerazione dell’Osso (GBR) e dei Tessuti (GTR). Per sua natura il PTFE è uno dei materiali più inerti e per questo viene usato come materiale chirurgicamente impiantabile in una molteplicità di applicazioni in chirurgia vascolare, addominale, ginecologica, plastica. I vantaggi del PTFE sono legati al fatto che non essendo riassorbibile, mantiene la sua funzione barriera inalterata fino alla sua rimozione e non costituisce una variabile nel processo rigenerativo; il suo limite è legato al rischio d’esposizione (possibile anche con membrane riassorbibili) che non permette alle membrane porose in PTFE espanso (ePTFE) di essere lasciate esposte a causa della penetrazione batterica.

La superficie testurizzata con fossette esagonali moltiplica l’area di superficie di 2,5x. La densità del materiale previene la contaminazione della struttura del materiale mentre la superficie sottile sotto le fossette facilita la diffusione di ossigeno attraverso la membrana.

La superficie testurizzata con fossette esagonali moltiplica l’area di superficie di 2,5x. La densità del materiale previene la contaminazione della struttura del materiale mentre la superficie sottile sotto le fossette facilita la diffusione di ossigeno attraverso la membrana.

I materiali non porosi, come le membrane in PTFE denso (dPTFE), consentono una maggiore protezione batterica ma sono più soggette al rischio d’esposizione in quanto le cellule dei tessuti molli non possono aderire e integrarsi alla superficie del materiale. La nuova tecnologia ibrida delle membrane non riassorbibili in PTFE Cytoplast® TXT è disegnata per ottimizzare la performance e per ridurre i rischi.

La superficie brevettata Regentex ™ TXT-200 è composta da dPTFE con fossette esagonali che moltiplicano di 2,5 x la superficie del materiale. Questo disegno unico permette l’integrazione tissutale mentre rimane non permeabile ai batteri e alle cellule indesiderate dei tessuti molli. L’area di superficie aumentata per una migliore adesione cellulare può ridurre il rischio di esposizione della membrana

tecnologia-micro

La superficie ultrastrutturale della membrana si caratterizza anche per la presenza di solchi e fibrille (A) parallele da 1 a 3 µm di diametro che aiutano l’alloggiamento delle cellule (SEM 1.500 x) e per la presenza di nanopori (B) inferiori a 0,3 µm (SEM 20.000 x) che prevengono la migrazione batterica e di cellule indesiderate attraverso la membrana ma permettono la diffusione di piccole molecole organiche ed ossigeno che sono importanti per facilitare l’adesione cellulare.

Le membrane Cytoplast® sono disponibili nella versione TXT-200 e nella versione Ti-250 (spessore 250 micron) e Ti-150 (spessore 150 micron), con rinforzo in titanio.