Report dal congresso European Academy Osteointegration, Rome

Si è svolto a Roma nei giorni 25, 26 e 27 Settembre 2014 il congresso della European Academy of Osteintegration.
I clinici Italiani hanno portato un importante contributo sul tema della GBR sia nella sessione poster che nelle comunicazioni e nelle presentazioni.

POSTER

Dr Fabrizio Belleggia, Roma – Argomento: i vantaggi dello stage approach in GBR.

Il dr Belleggia, attraverso un caso clinico di GBR verticale con l’aiuto di viti di sostegno Profix®, argomenta come lo stage approach nella chirurgia rigenerativa e implantare possa offrire un’ottima ricostruzione dei tessuti duri e molli senza estendere i tempi del trattamento. Secondo il dr Belleggia i pros sono la possibilità di contare su una superficie ossea maggiore (che permette il duplice rilascio dei fattori di crescita durante la GBR e durante l’inserimento impiantare), un posizionamento impiantare semplificato, una miglior gestione del tessuto molle poiché viene richiesto un lembo a mezzo spessore per l’apporto ematico di un innesto gengivale.

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Dr Roberto Luongo, Bari – Argomento: preservazione traumatica dell’alveolo con una membrana Cytoplast® TXT

Il dr Luongo ha mostrato la tecnica della preservazione atraumatica dell’alveolo per mezzo di una membrana Cytoplast® ad alta densità lasciata esposta e il contestuale posizionamento implantare. Separando il tessuto molle dall’innesto osseo ha permesso il posizionamento dell’impianto post estrattivo anche in assenza del piatto buccale.

 

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Dr. Paolo Maridati, Dr. Sergio Cremonesi – Caravaggio (BG), Dr. Filippo Fontana – Milano – Argomento: trattamento di una membrana Cytoplast® esposta.

Il dr Paolo Maridati di Bergamo, in un poster presentato con altri autori, ha illustrato la procedura chirurgica impiegata per gestire l’esposizione non programmata di una membrana in dPTFE nel caso di una paziente che, a seguito di un’estrazione di un elemento 25 fratturato, presentava un grave difetto osseo della cresta alveolare. Dopo due mesi dall’estrazione l’inserzione di un impianto era stata accompagnata dal posizionamento di materiale eterologo coperto da una membrana Cytoplast® in dPTFE che si è esposta ad una settimana dall’intervento. Mancando gonfiore e infezione la membrana è stata lasciata esposta ed è stata monitorata per 30 giorni durante i quali la paziente è stata istruita ad eseguire una pulizia del sito esposto ogni otto ore con clorexidina 0,2 e a sottoporsi a controlli ogni 3 giorni. La membrana è stata rimossa dopo 4 settimane dall’esposizione e il sito è stato protetto con un innesto di connettivo prelevato dal palato. Quando è stato eseguito il rientro chirurgico per la seconda chirurgia implantare l’osso peri-implantare non era minimamente compromesso. Gli autori hanno concluso che le ridotte dimensioni dei pori (0,3 micron, ndr) presenti sulla membrana Cytoplast® hanno consentito di ritardarne la rimozione e che insieme alla protezione dell’innesto il risultato non è stato assolutamente compromesso.

Abstract pubblicato sul COIR, Vol. 25, Supplement 10, September 14


Dr Fabrizio Belleggia, Roma – Argomento: trattamento di membrana esposta ed infetta. Risultato clinico ed istologico.

Nel poster il dr Belleggia ha presentato un caso di una membrana non riassorbibile Cytoplast® in dPTFE che si era esposta dopo due settimane a causa dell’impatto della cuspide del dente antagonista. Poiché anche i margini della membrana si erano esposti il risciacquo con clorexidina / 8 ore non ha impedito l’infezione che ha obbligato alla rimozione della membrana pochi giorni dopo. Rimosso il tessuto infetto, quello non contaminato è stato lavato e coperto con una membrana Cytoplast® RTM a lento riassorbimento che a sua volta è stato coperta da un fleece di Medicipio in puro collagene per guidare ed accelerare l’epitelizzazione. A distanza di otto mesi il risultato clinico, avvalorato da una documentazione istologica, ha permesso il normale inserimento degli impianti.

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Dr Paolo Rossetti, Mi – Argomento: anatomia e tecnica dei lembi linguali

Il dr Paolo Rossetti ha mostrato i dettagli di una tecnica in 3 step per lo spostamento coronale del lembo linguale in una serie di sette casi di GBR verticale (eseguiti con membrane non riassorbirli Cytoplast® e innesto osseo eterologo Equimatrix in quattro casi ndr):

  • elevazione del lembo linguale fino alla linea miloidea
  • lacerazione del periosteo e lacerazione delle fibre superficiali
  • stiramento delle fibre superficiali in direzione coronale

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