Verso il GBR Symposium. A colloquio con il dr. Marco Ronda

Il Back Stage della GBR, il mascellare superiore, enCore® Combination Allograft.

Casi clinici

GBR verticali con l’impiego di una combinazione di osso umano mineralizzato e demineralizzato (enCore® Combination Allograft) protetto da membrana Cytoplast ® Ti250 in dPTFE.

Dr. Marco Ronda, Genova
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Il dr. Marco Ronda, libero professionista a Genova e professore a contratto presso l’Università di Bologna, sarà uno dei relatori al GBR Symposium di Milano Assago del prossimo 17 e 18 Maggio 2013. Ne parliamo in occasione dell’ultimo corso teorico chirurgico che ha tenuto a Bologna sulla GBR verticale, ancora una volta esaurito.

D – In occasione del GBR Symposium di Milano, presenterà il suo materiale e i suoi protocolli sia il Venerdì pomeriggio che il Sabato mattina. Ci può anticipare qualcosa?

R – Il tema riguarda sempre la GBR ma sarebbe mia intenzione, soprattutto nella sessione del Venerdì, provare a parlare del “back stage” della rigenerazione, ovvero di tutta quella parte che va oltre l’aspetto puramente chirurgico.

D – Lei ritiene che ciò sia sufficiente per ottenere successo chirurgico nell’applicazione della tecnica di GBR?

R – La partita della GBR non la si vince a tavolino: la gestione dei tessuti molli resta sempre il cardine di successo, ma non basta. Per ottenere la ripetitività dei risultati si deve passare attraverso anche altri importanti dettagli quali  l’attenta valutazione delle indicazioni, le ideali condizioni di applicabilità, il team di lavoro prima e durante la chirurgia, la preparazione del caso ad arte. Sono tutti dettagli che se seguiti con rigore permettono al clinico, che ottiene un buon risultato, di non dover dire o pensare: è andata bene!

D – La sua standardizzazione procedurale, oltre che al metodo, riguarda anche i materiali?

R – Personalmente ho cercato sempre di standardizzare l’impiego dei materiali affinché le variabili possano essere il minor numero possibile: questa è la condizione che mi consente di ricercare con più facilità le cause di un eventuale insuccesso.
Eventuali cambiamenti, sia nei metodi che nei materiali, li introduco dopo attenta valutazione e, quando possibile,  se sono supportati dall’evidenza scientifica!

D – Recentemente ha impiegato enCore® Combination Allograft, che è una combinazione di osso umano mineralizzato e demineralizzato. Quali sono le sue impressioni?

R – Utilizzo materiale omologo mineralizzato da circa 8 anni e il razionale di un tessuto omologo costituito anche da una componente demineralizzata più induttiva mi ha indotto a testare anche enCore® Combination Allograft. I risultati, anche se riferiti ad un periodo di circa un anno, sembrano essere più che soddisfacenti: l’osso rigenerato appare molto maturo e ben vascolarizzato e le immagini radiologiche sono buone! È una differenza che ho notato subito, ancora prima di verificare i dati sulla cartella clinica. Guarda i casi clinici.

D – Per quanto riguarda la maneggevolezza?

R – Mi sembra ottima, probabilmente grazie alla componente demineralizzata che assorbe bene i liquidi.

D – Il Sabato mattina dell’incontro di Milano – Assago è tutto dedicato al un corso monotematico sugli aumenti di volume nel mascellare superiore… È un tema che può interessare anche i suoi colleghi che eseguono da anni i rialzi di seno mascellare?

R – Le tecniche chirurgiche di elevazione del pavimento del seno, crestale o laterale, consentono di poter garantire al paziente soluzione terapeutiche di tipo fisso anche in quelle aree postero-superiori prive della quota d’osso sufficiente all’implantologia convenzionale. Tuttavia queste tecniche, sebbene consentano la terapia implantologica, spesso non permettono il ripristino dei corretti rapporti impianto\corona. Questi si possono ottenere con l’applicazione di tecniche di incremento osseo crestale\verticale, quali ad esempio la GBR.
L’affrontare il trattamento di un difetto osseo con la conoscenza, teorica e pratica, di diverse tecniche chirurgiche può evitare l’accettazione di compromessi.
Il corso monotematico focalizzerà l’attenzione sulla gestione, il disegno e le caratteristiche dei tessuti molli, che sappiamo essere la chiave di lettura di qualsiasi tecnica di incremento volumetrico dei tessuti duri.

D – In questo periodo di crisi, i suoi corsi sono sempre esauriti. Quale percorso formativo consiglierebbe di seguire a tutti coloro che si volessero avvicinare a questa tecnica per evitare, come dice Lei, gli stessi imbarazzanti insuccessi che lei stesso dice di aver avuto nei primi anni novanta?

R – Naturalmente è tutto soggettivo e dipendente dalle conoscenze e dalla manualità operativa che ciascun clinico ha già acquisito durante gli anni di formazione e lavoro.
Credo solo di poter dire che la GBR non sia una tecnica complessa ma che, affinché i buoni risultati siano sistematici e non occasionali, sia necessario aver completato la curva di apprendimento sia essa teorica che pratica.

Arrivederci a Milano Assago per il GBR Symposium di Venerdì 17 e il corso monotematico sul mascellare superiore di Sabato 18 Maggio.